Questa sezione raccoglie una serie di informazioni utili sulla ricerca, la prevenzione e la cura dell’osteoporosi.
Questa sezione raccoglie una serie di informazioni utili sulla ricerca, la prevenzione e la cura dell’osteoporosi.
Le ossa hanno un nemico invisibile: l’osteoporosi. Alcuni fattori di rischio sono innati, e non possono essere cambiati. Altri, invece, dipendono dagli stili di vita e dall’alimentazione che scegliamo di adottare. Impara ad investire sulla salute delle ossa sin da giovane e scopri se sei un soggetto a rischio di osteoporosi rispondendo a queste semplici domande:
L’osteoporosi si combatte a tavola: impara quali alimenti sono più ricchi di calcio, e tutela la salute delle tue ossa con gusto.
Quantità di Ca, P, Mg, Na, K, proteine ed energia, in alcuni alimenti comuni(mg/100 g di parte edibile)
Tabelle Cannella 2009
Tutti gli esperti sono d’accordo nel dire che l’ingestione di calcio dovrebbe essere aumentata durante gli anni più importanti per la crescita ossea, in particolare nell’eta preadolescenziale e adolescenziale.
Non esiste un accordo generale sulla quantità di calcio da raccomandare, ma qui sono riassunte le indicazioni principali:
L’esercizio fisico regolare è un cardine dei programmi d’intervento nella gestione dell’osteoporosi:
Aumenta la massa ossea sia in soggetti con densità ossea normale che osteopenica e osteoporotica
E’ efficace nel ridurre il consumo di analgesici
Migliora la qualità della vita
Aumenta l’abilità funzionale nelle attività della vita quotidiana
L’attività fisica è in grado di agire positivamente sui principali fattori di rischio dell’osteoporosi, diminuendo significativamente il rischio di fratture.
PICCO OSSEO: è molto importante svolgere attività fisica durante l’età dello sviluppo perché permette di raggiungere un livello di massa ossea elevato.
CADUTE: migliorando l’equilibrio, i riflessi ed il tono muscolare l’attività fisica è in grado di prevenire il rischio di cadute.
FRATTURE: migliorando la resistenza e la densità ossea (soprattutto a livello del collo femorale) l’attività fisica è in grado di prevenire la comparsa di fratture in seguito a traumi.
Quale attività fisica?
ESERCIZI DI CARICO
Risultano particolarmente indicate per il soggetto osteoporotico tutte le attività eseguite a carico naturale in cui il peso corporeo grava sulle ossa.
Infatti il peso del corpo unito alla forza di gravità stimola positivamente la calcificazione con conseguente aumento della densità ossea. Pertanto le attività fisiche da preferire sono:
CAMMINATA, MARCIA, BALLO, SALIRE LE SCALE, AEROBICA.
LA CORSA LEGGERA è UN OTTIMO ESERCIZIO MA OCCORRE EVITARLA IN CASO DI OSTEOPOROSI AVANZATA PER NON AUMENTARE IL RISCHIO DI FRATTURE.
Il ciclismo ed il nuoto sono invece esercizi in cui il carico sulle ossa è inferiore e risultano dunque meno indicati ma pur sempre utili.
QUESTI ESERCIZI PER RISULTARE EFFICACI DEVONO ESSERE ESEGUITI ALMENO 2-3 VOLTE ALLA SETTIMANA PER 40 MINUTI O PIU’.
osteoporosiESERCIZI DI RESISTENZA
Anche esercizi di resistenza se eseguiti sotto controllo medico sono molto efficaci per rafforzare la muscolatura e diminuire così il rischio di cadute.
A tal proposito è utile eseguire 2-3 volte alla settimana esercizi con pesi leggeri o elastici sotto la supervisione di personale qualificato. In presenza di osteoporosi è importante l’aumento graduale dei carichi perché più peso grava sulle ossa e più queste si rinforzano.
ESERCIZI POSTURALI DI BALANCE
Se eseguiti regolarmente riducono il rischio di fratture, migliorano l’allineamento del corpo e l’equilibrio.
ESERCIZI DANNOSI PER I SOGGETTI AFFETTI DA OSTEOPOROSI
Tutti quegli esercizi che comportano flessioni o torsioni eccessive del rachide aumentano significativamente il rischio di fratture vertebrali.
La prevenzione dell’osteoporosi riguarda un insieme di suggerimenti inerenti le abitudini e lo stile di vita della popolazione generale; si tratta di opportuni accorgimenti utili alla TUTELA della salute nei confronti di una patologia fortemente invalidante. In parole povere, la prevenzione dell’osteoporosi è rappresentata da un insieme di misure protettive adottate per limitare l’insorgenza di un disordine scheletrico.
L’osteoporosi si caratterizza per la compromissione della robustezza dell’osso, che predispone ad un aumento del rischio di frattura; la PREVENZIONE è senz’altro l’aspetto più importante nella lotta all’osteoporosi.
Prima di tutto, la prevenzione dell’osteoporosi deve tenere in considerazione tre punti fondamentali, che definirei i maggiori fattori di rischio:
Il raggiungimento o meno del picco di massa ossea infantile
La perdita di massa ossea in età adulta
I fattori aggiuntivi che contribuiscono all’aumento dell’incidenza di eventi fratturativi
L’osteoporosi interviene sull’integrità dell’osso in 2 modi: sulla densità ossea, ovvero altera il parametro dei grammi di minerale per area di tessuto, e sulla qualità dell’osso, quindi sulla struttura architettonica, sul turnover, e sulla mineralizzazione dello scheletro.
L’osteoporosi si differenzia in primaria e secondaria; la primaria è divisa in post-menopausale (prettamente femminile) e senile (legata alla terza età), mentre quella secondaria dipende soprattutto dall’incidenza di altre malattie o dall’uso di farmaci a cui essa è frequentemente associata (es. cortisonici); la prevenzione dell’osteoporosi deve tener conto di tutti i fattori di rischio predisponenti sia alla patologia primaria che a quella secondaria.
Se è vero che il primo fattore di rischio è il mancato raggiungimento del picco di massa ossea, per ottimizzare la prevenzione dell’osteoporosi è necessario tenere in considerazione tutti i fattori più importanti che possono incidere su questo parametro:
Fattori genetici e/o di familiarità, e fattori ormonali (livelli di estrogeni e androgeni, ormone della crescita)
Alimentazione (apporto di calcio, vitamina D e, molto probabilmente, anche di vitamine C e K)
Stile di vita (attività fisica, esposizione ai raggi UV, abitudine al fumo di sigaretta, eccessivo consumo di caffè)
Malattie congenite (fibrosi cistica, omocistinuria, osteogenesi imperfetta, ecc.), malattie croniche e trattamenti farmacologici prolungati (corticosteroidi).
RANGE RACCOMANDATI DI CALCIO ED ESPOSIZIONE AL SOLE PER LA SINTESI DI CALCIFEROLO
Apporto di Calcio e Vitamina D nella prevenzione dell’osteoporosi
NB. Per esposizione solare si intende quella tipica del periodo tardo-primaverile, estivo e primo-autunnale, nel quale i fasci luminosi sono sufficientemente intensi da stimolare la sintesi di vitamina D.
La salute dell’osso è un processo che deve svilupparsi durante tutta la vita sia nei maschi che nelle femmine; a tal proposito, propongo una citazione delle “Linee guida per la prevenzione dell’osteoporosi” divulgate dal Ministero della Salute:
I passi chiave che si dovrebbero perseguire a tutte le età per ottenere una valida prevenzione dell’osteoporosi possono essere così riassunti:
1. seguire una dieta bilanciata ricca di calcio e vitamina D
2. praticare esercizio fisico in relazione al peso corporeo
3. seguire stili di vita sani (senza alcol né fumo né droghe)
4. e, quando appropriato, eseguire esami per definire la densità minerale ossea ed eventualmente sottoporsi alle terapie del caso.
Per la prevenzione dell’osteoporosi è altresì opportuno considerare che ad ogni età corrispondono raccomandazioni specifiche. Nei bambini e negli adolescenti è fondamentale garantire una dieta ricca di calcio, un’adeguata sintesi (ed apporto esogeno) di vitamina D, la pratica di attività fisica regolare ed il monitoraggio del bilancio ormonale.
Negli adulti e negli anziani invece, oltre ad assicurare calcio e vit. D, è fondamentale che non si verifichino abusi di: alcol, tabagismo e caffeina. L’attività fisica continua a rivestire un ruolo fondamentale, così come la prevenzione delle altre patologie che possono alterare l’integrità dello scheletro. Per le donne sarebbe opportuno valutare la possibilità di intraprendere una terapia ormonale sostitutiva al momento della menopausa.
Prevenzione Osteoporosi
Per la prevenzione dell’osteoporosi secondaria valgono gli stessi principi, con la differenza che spesso è INDISPENSABILE intervenire sulla patologia correlata mediante una terapia farmacologica specifica.