La Fondazione è dedicata e ispirata all’intensa attività accademica ed umana del Prof. Louis Avioli, illustre scienziato americano nato nel 1931 da una famiglia italiana emigrata negli Stati Uniti, che ha speso tutte le sue energie per tracciare la via moderna allo studio dell’osteoporosi e delle malattie metaboliche dello scheletro.
Laureatosi con lode presso l’Università di Princeton nel 1953 ed in Medicina presso l’Università di Yale nel 1957, il Prof. Louis Avioli perfezionò i suoi studi presso la North Carolina a Chapel Hill e il National Institute of Health, prima di lavorare nel 1961 presso la facoltà del New Jersey College of Medicine.
Negli anni 60, però, la maggior parte dei ricercatori tendeva a considerare le ossa deboli semplicemente come il risultato inevitabile del processo di invecchiamento, soprattutto per quanto riguardava le donne in postmenopausa.
Al Prof. Louis Avioli, invece, questa spiegazione non bastava: da persona molto curiosa quale era, fu il primo a studiare i motivi per cui le ossa si assottigliano e a chiedersi se c’era un modo per impedire il processo osteoporotico e le dolorose fratture ad esso collegate. Quando ancora nessuno parlava di osteoporosi come problema sanitario e sociale, il Prof. Louis Avioli è riuscito, con la sua ricerca e il suo lavoro, a scoprirne le cause e a sviluppare trattamenti ancora oggi ampiamente utilizzati per la cura della perdita della massa ossea nelle donne in postmenopausa e nell’anziano.
Le sue scoperte hanno creato la consapevolezza della malattia e hanno aperto la strada alla sua cura, hanno chiarito il ruolo della vitamina D nella regolazione del metabolismo del calcio, la struttura e la funzione delle cellule ossee, i sistemi di comunicazione tra le cellule.
Chi lo ha conosciuto parla di lui come di un pioniere che ha aperto nuove strade alla ricerca, un insegnante capace di spiegare in maniera semplice anche i processi più complessi, un mentore in grado di entusiasmare i suoi studenti, un medico di primissimo livello.
La sua attività era instancabile: nel 1979 ha fondato la American Society of Bone and Mineral Research, che tuttora rappresenta la più grande ed autorevole società Scientifica di riferimento a livello mondiale per tutti gli scienziati, ricercatori e studenti, e nel 1994 ha dato vita all’Association of Osteobiology; ha scritto o co-redatto più di 300 articoli di medicina ed endocrinologia e pubblicazioni scientifiche; ha contribuito alla stesura di oltre 100 libri; è stato selezionato due volte tra i 120 medici migliori degli Stati Uniti; ha scritto per le più prestigiose riviste mediche (The Journal of the American Medical Association, The American Journal of Medicine, The Archives of Internal Medicine) ed è stato redattore capo del Calcified Tissue International dal 1979 fino alla sua morte.
Il Prof. Louis Avioli ha anche collaborato con il progetto Skylab della NASA, con l’Endocrine Society Council e la Fondazione per la malattia di Paget; è stato consulente per la Pubblica Sanità di Cina, Finlandia, Australia e Canada.
Con il suo operato, il Prof. Louis Avioli ha creato un ponte costante tra i clinici, i laboratori di biologia molecolare e i ricercatori, e ha permesso lo sviluppo della prima divisione negli Stati Uniti delle malattie dell’osso presso l’università di Washington.
Ma il Prof. Avioli non si è fermato solo alla conoscenza e alla cura dell’osteoporosi: egli si è battuto in prima linea anche nel settore della prevenzione, stendendo il primo programma negli Stati Uniti di prevenzione dell’osteoporosi.
Per l’altissimo valore delle sue ricerche, è stato premiato con numerosi premi: il Andre Lichtwitz International Prize, il William F. Neuman Award, il Robert H. Williams Distinguished Leadership Award della società Statunitense di Endocrinologia, il Peter H. Raven Lifetime Achievement Award della Accademia delle Scienze di St. Louis, e nel 1993 è stato segnalato dalla St. Louis Chapter of the National Women’s Political Caucus come uno dei “Good Guys”, in virtù del contributo che aveva dato alla salute delle donne.
Ma il premio più bello per Louis Avioli è sempre stato un altro: nei suoi numerosi viaggi, egli era solito donare i libri per stimolare il dialogo e la ricerca, e l’insegnamento e il dono agli altri erano ciò che più lo rendeva orgoglioso.
“Ho addestrato 115 colleghi – ha detto – e questo lo considero il miglior successo della mia vita”.